Orlando furioso guarito. Dall'Ariosto a Shakespeare di Bonnefoy Yves; Scotto F. (cur.) - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Orlando furioso guarito. Dall'Ariosto a Shakespeare

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Dell'opera critica di Yves Bonnefoy, che si affianca a quella di maggior poeta francese vivente, è stato detto che delinea "una concezione rivoluzionaria del fatto critico" e che le sue analisi "riorientano in un senso totalmente inedito l'approccio alle opere e al fenomeno creativo". Su questa linea, quella di indicare percorsi inesplorati alla lettura dei classici, si muovono i saggi presenti. Essi confrontano, in una originale continuità/discontinuità, il poema di Ariosto e il teatro di Shakespeare. Fulcro ne è l'idealizzazione (poetica) della donna: che "impoverisce e quando deve confessarsi che non offriva di ciò che credeva di amare che una rappresentazione mendace, può farsi risentimento che tenta di finir di distruggere l'oggetto idolatrato poco prima". Più in generale, l'idealizzazione presenta il pericolo di distaccare dalle finalità dell'azione ordinaria, di ridurre il possibile della realtà, il suo essere. È quanto accade nell'"Orlando furioso". La pazzia di Orlando mette in scena, con grande chiarezza, l'idealizzazione della donna e il suo disappunto. Al tempo stesso, si rivela specchio della realtà sociale, sia civile che religiosa, e del contraddittorio rapporto che il poeta stabilisce con essa. Shakespeare, invece, pare a tratti combattere questa idealizzazione. In "Come vi piace", il cui eroe si chiama a sua volta Orlando, "guarisce" Orlando furioso, sembra curarlo dal morbo idealizzante. La lettura di Ariosto-Shakespeare si svolge nei primi due saggi che compongono il volume.

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